Numerosi studi sono stati effettuati per valutare quanto l’uso del cuscino quando si riposa, possa influenzare in modo significativo il dolore cervicale. Quasi tutte queste ricerche hanno evidenziato la notevole importanza che il guanciale può avere sulla comparsa della sintomatologia cervico-dorsale e sulla sua prevenzione. Da questo ne deriva che le persone affette da cervicalgia devono prestare molta attenzione alla scelta del cuscino con cui dormono. Un guanciale non idoneo infatti può provocare, accentuare o mantenere un problema cervico dorsale esistente.

Ma quali caratteristiche deve avere il cuscino giusto?

Il cuscino è un oggetto che utilizziamo per un terzo della nostra vita e che ci deve consentire di riposare in modo confortevole senza recare danni al nostro corpo. Soddisfare questa esigenza non è per niente facile e le numerose proposte che si trovano attualmente in commercio invece che facilitare la scelta il più delle volte la complica disorientando spesso l’acquirente. Possiamo infatti trovare guanciali di diverse forme: a saponetta, a S, a rullo ecc.. Per non parlare poi della relativa imbottitura effettuata con i materiali più disparati: lattice, memory foam, ad acqua, ecc.. Cerchiamo quindi di chiarire alcuni principi che diventano fondamentali se si desidera effettuare una scelta del cuscino idonea.

Per garantire un effetto positivo sul dolore cervicale, sia preventivo che curativo, il compito principale di un cuscino, durante il riposo, deve essere quello di mantenere e sostenere la fisiologica e naturale curvatura del tratto cervicale, unita ad un corretto allineamento con il resto del corpo.

Questa principale funzione del cuscino deve essere mantenuta in qualsiasi posizione il soggetto riposi.

Le dimensioni del cuscino devono essere scelte anche in funzione delle caratteristiche anatomiche della testa, del collo e delle relative ampiezze delle curve della colonna.

Ad ognuno il suo cuscino

Analizzando bene questi  tre punti si intuisce chiaramente che non può esistere (almeno attualmente) un cuscino che vada bene per tutti. Ma al contrario la scelta deve avvenire cercando la massima “personalizzazione” del guanciale. D’altra parte è abbastanza intuibile che una persona con il collo lungo e curva cervicale accentuata potrebbe aver bisogno di un cuscino che abbia delle dimensioni diverse rispetto a chi possiede curvature e dimensioni più piccole. Ma soprattutto la personalizzazione del guanciale deve riferirsi alla posizione assunta durante il riposo. È chiaro infatti che il contorno offerto dal tratto cervicale e dalla testa nell’assunzione della posizione supina è diverso rispetto a quello presente nella posizione sul fianco. Conoscere qual’è la posizione assunta durante il sonno diventa quindi molto importante per scegliere in modo corretto il cuscino.

In che posizione dormiamo?

A questo proposito può risultare interessante ricordare la più autorevole ricerca su questo argomento condotta nel 2004 da alcuni ricercatori, Mehmet Agargun, Murat Boysan et. alt. e pubblicata nella rivista Sleep and Hypnois. Da questo studio si evince che quasi il 73% delle persone dorme cambiando continuamente la loro posizione notturna alternando quindi la posizione sul fianco, che rimane prevalente, a quella supina, mentre il 9% afferma di dormire solo sul fianco, il 6% supini e il 3/4% proni.

La scelta del cuscino per dormire deve quindi essere personalizzata in riferimento a due fondamentali condizioni:

  • la posizione che più frequentemente viene assunta dalla persona durante il sonno;
  • le caratteristiche anatomiche del soggetto.

Il primo passo sarà quindi capire qual è la prevalente posizione assunta durante il riposo.

La posizione prona (pancia in giù)

Innanzitutto diciamo che se la posizione prediletta risultasse quella prona sarà impossibile trovare un cuscino adatto a mantenere il collo e la testa nella posizione corretta in quanto in tale postura il collo è obbligato a mantenere una rotazione che nessun supporto può evitare.

Per attenuare gli effetti negativi della posizione prona si può consigliare addirittura di dormire senza o al massimo con un cuscino molto morbido che possa essere facilmente “modellato” per rendere più comoda la posizione.

La posizione supina

Se la posizione assunta prevalentemente è quella supina sarà necessario utilizzare un cuscino che permetta di assumere la posizione in cui il tratto cervicale della colonna mantiene la sua curvatura fisiologica senza avvertire tensioni muscolo scheletriche. 
Nella posizione supina evitare di dormire senza cuscino in quanto mancando il corretto e comodo sostegno alla curvatura cervicale si provocherebbero dannose tensioni muscolo-articolari. 

Anche l’esagerata altezza del cuscino può portare ad assumere posizioni dannose, in questo caso in flessione. Ovviamente per i motivi accennati prima l’altezza del cuscino dovrà anche adattarsi alle caratteristiche anatomiche della persona. Lo spessore sarà quindi più o meno marcato in riferimento alle dimensioni e all’ampiezza della curvatura cervicale.

La posizione sul fianco

Se la posizione maggiormente assunta è invece quella sul fianco è necessario ricordare che per poter mantenere il corretto allineamento del collo e della testa con il resto del rachide, bisogna utilizzare cuscini abbastanza alti. Di norma infatti la posizione sul fianco richiede l’uso di cuscini più alti rispetto a quella supina. Lo spessore del cuscino deve “coprire” approssimativamente lo spazio che c’è tra la spalla e l’orecchio.

La scelta anche in questo caso dovrebbe essere accurata. Se lo spessore fosse troppo alto oppure troppo basso il corretto allineamento del collo e della testa con il resto della colonna si vanificherebbe.

I materiali usati per l’imbottitura

Una volta effettuata la corretta scelta della forma e delle dimensioni del cuscino con cui si riposa diventa importante non vanificarne gli effetti positivi scegliendo materiali troppo morbidi o troppo duri in grado di annullarne i benefici.

Questi sono i principali materiali utilizzati. 

Cuscino in lattice

È un guanciale con materiale molto traspirante. Esistono in commercio guanciali in lattice di diversa composizione e fattura. Mantiene abbastanza bene nel tempo la forma originale del cuscino.

Cuscino in memory foam (o “memoria di forma”)

È un materiale sintetico di schiuma polieuretanica viscoelastica di densità elevata e conformante. È un materiale a bassa resilienza, ovvero ha una lenta capacità fisica di ritornare nella propria forma immediatamente dopo una compressione. Questo materiale è composto da cellule aperte dalla forma sferica che unisce alle caratteristiche dei solidi le proprietà dei liquidi. È un prodotto termo variabile in quanto modifica la propria struttura chimica a seconda del calore. Queste caratteristiche permettono al materiale in oggetto di risultare sensibile al calore e al peso del corpo umano, promuovendo un parziale adattamento al profilo della parte del corpo adagiata. Queste caratteristiche di adattabilità alla forma del soggetto possono essere comunque vanificate se non viene eseguita una corretta scelta della forma e dimensione del guanciale. Esistono in commercio diversi tipi di memory la cui qualità non sempre è ottimale. Per questo motivo è preferibile orientarsi verso le marche più affidabili.

Cuscini ad acqua e in gel

Sono cuscini che offrono una buona traspirabilità e termoregolazione. Il materiale usato offre anche una buona adattabilità alla forma del collo e della testa della persona. Non sono molto diffusi in quanto non risultano molto confortevoli.

Concludendo, la scelta del cuscino per chi è affetto dal dolore cervicale, ma anche per chi non lo è, è molto importante e per certi versi difficile.

L’errore più comune è quello di sottovalutare il problema e pensare che i guanciali siano più o meno uguali. Chi ha letto questo articolo ha probabilmente intuito che non è proprio così. Se si vuol riposare bene senza conseguenze negative sul tratto cervico-dorsale è necessario che la scelta del cuscino rispetti alcuni importanti criteri che consentano di dormire su di un guanciale fortemente “personalizzato”.